Parlare del Rondone potrebbe essere facile, quello che è difficile, per noi fotografi, è fotografarlo; non è possibile avvicinarlo, non frequenta luoghi pasturati non ha ambienti preferiti i suoi passaggi a fianco di torri o campanili avvengono a velocità elevate lanciando il loro grido.
Detto questo il Rondone presenta caratteristiche interessanti sia come specie ornitica che nella etimologia del nome dialettale. Il rondone (Apus apus), che nelle sere d'estate vediamo sfrecciare nel cielo rincorrendo piccoli insetti (soprattutto zanzare) è un vero atleta: trascorre la vita in volo: volando si nutre, dorme, addirittura si accoppia.
L'etimologia del nome scientifico, Apus apus, significa " senza piede" cosa non vera perché possiede piccole zampette dotate di piccoli ma robusti artigli che servono ad aggrapparsi a rocce e muri (rigorosamente verticali) per ricercare i siti di nidificazioni, ma troppo corte per permettergli di posarsi a terra. Infatti, un rondone anche adulto che erroneamente finisce a terra non riesce a riprendere il volo perché non ha modo di darsi la spinta sufficiente a librare le ali e volare via. Il periodo della nidificazione è l'unico momento in cui il rondone non si trova in volo.
Ma qual 'è il nome dialettale del rondone? Diciamo che storicamente il nome dialettale, che risale ai tempi in cui piccole colonie di questi uccelli nidificavano in molte case coloniche, o stalle e fienili, della pianura bolognese, è SIGLON. Ora guardate la foto della piccola falce: era questo uno strumento indispensabile nelle principali attività agricole dei primi decenni del secolo scorso; serviva ad esempio per mietere il grano, ma anche per capitozzare le barbabietole. In dialetto questa piccola falce si chiama SIGLEINA, Ora guadate la foto del rondone e le due foto che rappresentano una la foto dell'ala del rondone, e l'altra la foto della parte terminale della " sigleina". non sembra che assomiglino? Per i contadini di quel periodo il rondone diventava in dialetto SIGLON!!
Ma nel corso degli ultimi decenni il dialetto, nel bolognese, è sempre meno parlato, in genere i nostri figli non lo parlano ma lo capiscono, ma i nostri nipoti credo faranno fatica anche a capirlo; a questo aggiungiamoci che anche la sigleina è diventata uno strumento quasi da museo della civiltà contadina ed allora il termine oggi usato per indicare il rondone in dialetto è RUNDOC.