documenti1812 - Bentivoglio e dintorni

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DOCUMENTI STORICI
Intervallo cronologico Novembre 1812 - Settembre 1815
Committente : Marchese Carlo Bentivoglio d'Aragona di Ferrara
Ragguaglio sulla stato dei fabbricati inerenti la tenuta "Bentivoglio", nel contado bolognese

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Nella relazione riportata a fianco, l'Architetto Angelo Venturoli riassume tutta una serie di interventi strutturali ritenuti necessari alla corretta funzionalità degli edifici. Lo studio prevede lavori sia nel Castello, nel Mulino e in altri edifici come l'Osteria. Nel documento vengono elencati 71 interventi. Particolarmente interessante è scoprire come in quel periodo il Castello fosse utilizzato sia come normale condominio abitativo che come botteghe. Infatti, nell'elencare gli interventi, il Venturoli fa riferimento a due diversi granai ad una bottega di Falegname e di Fabbro e ad una Pila da riso. Inoltre elenca ben 11 interventi ad altrettanti camini mal funzionanti citandone i proprietari :
Domenico Benfenati, Folco Nannetti, Pietro Natali, Gaetano Mengoli, Gaetano Grandi, Massimo Brunelli, Giuseppe Poluzzi, Giuseppe Pancaldi,Vincenzo Santi, Gaetano Golfieri, Pietro Golfieri.
Quindi passa ad esminare la struttura detta il Mulino ed il Mulinetto e da ultimo l'Osteria e la sua stalla. (vedere i disegni)
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DISEGNI
 
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PIANTE DEL MULINO E DEL MULINETTO

Il Mulino settecentesco era costituito da due corpi di fabbrica: Il Mulino principale attestato con le sue ruote sul Navile (A) ed il Mulinetto (B) che operava con la sua unica ruota sul canale artficiale che univa il ramo a levante del Navile con quello a ponente.


Le tre piante rappresentano : Il Mulino - Il Mulinetto - Il Primo piano del Mulinetto
Questi disegni originali sono particolarmente interessanti poichè rappresentano l'Opificio in un periodo antecedente l'Ottocento. Nella prima pianta, il Mulino è posto sul canale Navile. A sinistra è disegnato l'edificio che dà sulla via Saliceto, quindi le ruote del mulino sul canale e a destra la parte a ponente dell'edificio. All'interno sono visibile le postazioni delle macine. Il secondo disegno rappresenta il Mulinetto che era diviso in due aree operative. Il mulino tradizionale nell'area superiore e la valchiera nella parte inferiore, più alcune stanze di servizio. La documentazione è completata dalla terza pianta in cui è rappresentato il primo piano del mulinetto diviso in due appartamenti .
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Nello spaccato a fianco viene messo in risalto come Mulinetto e Valchiera (il cui significato verrà chiarito più avanti) poggiasse su di un piano inclinato causato dall'andamento dell'argine del canale ovest del Navile. Come indicato, il Venturoli riteneva necessario creare un terrapieno che rendesse il piano del Mulinetto orizzonatele. Interessante lo schizzo dei sostegni e la casa del "sostegnarolo". Sotto viene riportato il disegno di un macchinario da inserire sul canaletto trasversale in sostituzione della singola ruota del mulinetto. l'Architetto riteneva più efficiente sostituire la singola ruota con tre ruote verticali sfalsate più una orizzontale (turbina) dedicata alla Valchiera. Da notare come la turbina si attesti su un ulteriore canale che ne avrebbe aumentata l'operatività.
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LA VALCHIERA

Col termine " Valchiera " si intende quella parte del Mulinetto che servendosi della forza motrice dell'acqua dava movimento a delle macchine che non erano delle mole da grano ma strumenti specifici adatti alla follatura della tela di lana rendendola impermeabile infeltrendola. In breve la turbina faceva ruotare un asse su cui erano posti dei tasselli che facevano muovere alternativamente dei grossi martelli che battevano contro un contrafforte fisso.
Questi macchinari nascono nel XIII° secolo per aiutare artigiani e personale specializzato nella cardatura, tessitura e tintoria dei tessuti. La presenza della Valchiera a Bentivoglio è legata ad attivà analoghe e in particolar modo alla conciatura delle pelli e alla lavorazione dei tessuti.Nel disegno esemplificativo del Venturoli è possibile vedere l'asse con evidenziato un tassello.
 
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CASA "DE' PARONI"

Nello stesso periodo l'Architetto esaminò altri edifici fra questi la così detta Casa dè Paroni situata nel castello. A fianco riportiamo la pianta su due piani dell'appartamento padronale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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