Il rondone (Apus apus Linnaeus, 1758) è un piccolo uccello migratore dell'ordine degli Apodiformi.
Il rondone è lungo 15–18 cm, ha un'apertura alare di 35–40 cm e pesa circa 40-50 g. Ha il piumaggio completamente nero, tranne il mento che è biancastro. Spesso questa specie di uccelli viene confusa con quella delle rondini. Eppure, nonostante il loro aspetto possa richiamare quello di queste ultime, le due specie non sono imparentate in quanto il rondone appartiene allo stesso ordine del colibrì. Le ali sono falciformi e la coda leggermente biforcuta. Il becco è molto corto, con una grande apertura boccale. Una sua peculiarità è quella di avere il femore direttamente collegato alla zampa tanto che il nome scientifico deriva dalla locuzione greca "senza piedi". Questa sua caratteristica fa sì che non tocchi mai il suolo in tutta la sua vita; infatti se disgraziatamente si posasse a terra, la ridotta funzionalità delle zampe non gli consentirebbe di riprendere il volo. Perché ciò sia possibile occorre che abbia la possibilità di lanciarsi da un’altezza che gli consenta lo slancio necessario per volare di nuovo. Le differenze morfologiche tra i maschi e le femmine sono minime.
Il rondone vive in quasi tutt'Europa, in gran parte dell'Asia e nell'Africa mediterranea e meridionale. Vive in città e paesi soprattutto con centri storici ricchi di cavità, campagne, specchi d'acqua e coste rocciose.
Il rondone trascorre gran parte del tempo in aria dove caccia insetti alati, si accoppia e, addirittura, dorme. Batte velocemente le ali ed è abilissimo in picchiate, cabrate, virate. Ha pochi nemici naturali vista la sua straordinaria velocità che può raggiungere i 220 km/h in picchiata e i 112 km/h in volo battuto; deve guardarsi solo dal falco lodolaio, anch'esso altrettanto veloce e agile da riuscire a prenderlo.
Si nutre esclusivamente di insetti aerei. Si è calcolato che una coppia con i nidiacei possa catturarne anche fino a 20'000 in un giorno.
Il nido è costruito con piume e fibre vegetali impastati con la saliva in cavità naturali delle rocce o degli alberi, ma più spesso artificiali come cornicioni e grondaie, sino ai 2000 metri di quota. La femmina depone le 2-3 uova bianche a fine primavera e le cova insieme al compagno per circa tre settimane. Poi i nidiacei, che possono rallentare il metabolismo in carenza di cibo, vengono allevati per una quarantina di giorni da entrambi i genitori fino a quando sono capaci di volare e procurarsi il cibo da soli. Spesso formano coppie stabili nel tempo fino a quando uno dei due partner muore.
Nidifica in primavera in tutt'Europa (ad eccezione delle regioni più settentrionali come l'Islanda), Africa settentrionale e in Asia mentre in autunno migra verso zone più calde come l'Africa sub-sahariana e l'Asia meridionale per svernare.
Le stridenti grida vengono emesse soprattutto durante voli di gruppo con spettacolari inseguimenti presso i siti riproduttivi; rappresentano una delle voci animali più regolarmente udibili nei nostri maggiori centri abitati da maggio a metà luglio.
Ha la caratteristica di riuscire a dormire in volo[2]. Sale a grandi altezze poi plana ad ali distese e, mantenendo una velocità di rotta pari a 8-10 metri al secondo, scende molto lentamente compiendo grandi circonferenze, per poi risalire e così via. Il suo sonno è definito uni-emisferico poiché dorme solo un emisfero del cervello mentre l'altro controlla il volo, e continua così, alternandoli. Si legge spesso che dall'involo i rondoni dormono sempre volando, ma questo è vero solo per i maschi, le femmine, infatti, covano come gli altri uccelli, per cui durante il periodo riproduttivo trascorrono la notte nel nido.
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