Il Piccione selvatico occidentale (Columba livia Gmelin 1789) è una specie di Columbide abbastanza diffusa; dalla sua forma domestica Columba livia var. domestica, che include i piccioni viaggiatori e numerose razze ornamentali e da carne, discendono i colombi semi-selvatici diffusi sia in Italia che all'estero, soprattutto nelle piazze delle grandi città.
La forma selvatica è strettamente affine al piccione selvatico orientale (Columba rupestris) e al piccione delle nevi (Columba leuconota), con le quali forma un gruppo di specie ad anello.
Specie politipica, ha 15 sottospecie riconosciute.
Di aspetto simile al colombaccio (Columba palumbus), se ne distingue per:
L'uccello è lungo 30–35 cm con apertura alare di 62–68 cm. La parte posteriore sotto le ali bianca è la migliore caratteristica identificativa del piccione, ma anche le due linee nere che corrono sulle ali grigie. La coda è bordata di bianco. La testa e il collo sono grigio blu scuro nell'adulto con riflessi smeraldini. Gli occhi sono arancioni e possono essere circondati da anelli grigio-bianco. Le zampe sono rossastre.
È resistente e veloce nel volo. La vita di un piccione comune varia dai 3 ai 5 anni allo stato selvatico, ma può raggiungere anche 15 anni per le razze addomesticate.
Non è facile distinguere i due sessi, solo quando stanno insieme si può osservare il tipico comportamento del maschio che corteggia la femmina gonfiando il collo, roteando più volte su se stesso in una bizzarra danza ed emettendo un suono rugoloso, in gergo "TRR"; è inoltre a volte possibile distinguere la femmina dalla statura, spesso leggermente più piccola, e dal fatto che a volte si lascia rincorrere dal pretendente.
Durante l'accoppiamento, il maschio e la femmina si prendono per il becco e piegano il collo a vicenda molte volte, fino a quando la femmina non si accovaccia ed il maschio le salta sulla schiena per fecondarla.
La coppia cova due uova di colore bianco deposte dalla femmina, per 21 giorni si alternano di giorno la femmina e di notte il maschio. I nuovi nati saranno alimentati dalla coppia per i primi 5 giorni con una specie di latte proveniente dal gozzo dei genitori e per i giorni successivi l'alimentazione sarà un mix tra latte, semi di grano, semi di granturco e altro che i genitori possono facilmente trovare.
In un mese i piccoli sono pronti per volare ed abbandonare il nido e dopo solo sei mesi sono in grado di riprodursi.
Il piccione è tipico dell'Europa meridionale, del Nordafrica, e del Medio Oriente. Nelle città italiane come in molte altre europee è altamente presente, soprattutto nelle piazze e nei parchi. Spesso ciò costringe ad aumentare la frequenza degli interventi di manutenzione in esterno. Il piccione è granivoro, quindi la sua alimentazione consiste in cereali e leguminose.
È una razza di una specie non migratrice, capace di orientarsi egregiamente per ritrovare la sua colombaia e copre un grande raggio d'azione: ciò le ha permesso di essere addomesticata (questa qualità è stata migliorata da una forte selezione ad opera degli allevatori).
Nell'antichità i piccioni viaggiatori venivano costantemente utilizzati per trasportare messaggi in assenza di tecnologie alternative.
L'importanza di questi animali è diminuita con l'utilizzo del telegrafo e delle moderne tecniche di comunicazione, tuttavia l'uomo non ha mai smesso di allevarli sia per passione (in Italia esistono validi centri colombofili) sia per lo studio delle loro capacità di orientamento ad opera dei ricercatori universitari e, più comunemente, per cibarsene. Vengono anche usati dall'uomo nella caccia al colombaccio come richiamo.
Le capacità di volo di un piccione sono impressionanti: in condizioni di tempo ottimale può percorrere anche 800 km ad una media di 70 km/h per ritornare alla colombaia di origine a cui rimane legato per tutta la vita.
I piccioni, inoltre, vengono anche utilizzati per scattare fotografie (da qui il termine piccioni fotografi) sin dall'Ottocento.
Esistono tantissime razze, con diversi colori e conformazioni di varie parti del corpo. Fra le razze italiane si possono ricordare il Bergamasco, il Romagnolo e il Triganino Modenese.
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