Il pettirosso (Erithacus rubecula, Linnaeus 1758) è un piccolo uccello passeriforme che antecedentemente era classificato come facente parte della famiglia dei Turdidae e ora classificato come parte 

della famiglia dei Muscicapidae.

 

Aspetto

Il pettirosso è un piccolo uccello cantore europeo molto comune. Pur avendo dimensioni ridotte è conosciuto per il suo comportamento spavaldo. È di aspetto paffuto e senza collo. Gli adulti hanno il petto e la fronte colorati di arancio. Il resto del piumaggio è di colore bruno oliva. Ai giovani manca la colorazione arancione e sono fortemente macchiettati. Il comportamento è confidente rispetto all'uomo ed ha attitudini vivaci note a tutti. Spesso quando si lavora in giardino e si rigira la terra il pettirosso si avvicina molto all'uomo per ricercare vermi o insetti venuti alla luce. È presente in Italia tutto l'anno, insettivoro, migratore a breve raggio, territoriale anche durante lo svernamento.

Habitat 

I boschi di conifere sono il suo habitat naturale, ma è spesso presente anche in giardini, siepi, boschetti, boschi con sottobosco. Nidifica nei buchi o nelle spaccature di alberi, ai piedi delle siepi, nell'edera o anche in vecchi oggetti lasciati dall'uomo (esempio bollitore). Il nido ha la forma di una tazza perfettamente rotonda.

Riproduzione 

Nidificazione 

I pettirossi si accoppiano da dicembre in poi. In genere la femmina raggiunge il maschio nel suo territorio. L'accoppiamento e la nidificazione sono più precoci se gli animali sono ben nutriti. Quando la femmina depone la seconda covata il maschio prende in carico il nutrimento della prima covata. I neonati prendono il volo 13-14 giorni dopo la schiusa delle uova. I pettirossi nidificano ai piedi degli alberi, invece che sui rami.

Alimentazione 

Il pettirosso si nutre in aperta campagna nel sottobosco. Il suo regime alimentare è composto soprattutto da Invertebrati che vivono nel suolo (insetti, coleotteri, lumache, vermi e ragni). Durante l'autunno e fino alla primavera consuma anche molte bacche e frutti piccoli. La sua tecnica per procacciare il cibo è ben adattata alla vegetazione densa e agli spazi aperti che si trovano sia nel sottobosco sia nei giardini. Accovacciato su un ramo basso osserva l'ambiente vicino e quando individua una preda vola giù e l'afferra per poi accovacciarsi di nuovo. Può anche saltellare sul terreno, fermandosi qua e là per individuare una preda. Nella foresta l'uccello spesso approfitta dal fatto che altri animali (cinghiali, cervi o fagiani) disturbano gli insetti o altri animali nel sottosuolo. Forse per questo motivo è sempre molto interessato a seguire una persona intenta a zappare la terra. Si sono anche osservati dei pettirossi che seguivano una talpa, intenta a scavare la galleria, per catturare i vermi. Nella stagione invernale hanno bisogno di grassi per superare meglio il freddo, quindi per chi dovesse avere questi inquilini nel giardino di casa o sui balconi, può mettere tranquillamente biscottini tritati e anche pezzettini di pandoro, ne vanno molto ghiotti.

Canto 

Il richiamo è un tic persistente e spesso ripetuto. Il canto è una serie variata e definita di frasi corte e altamente gorgheggiate. Sia il maschio che la femmina cantano d'inverno quando occupano territori separati. Questo vuole dire che il canto è udibile durante tutto l'anno. Spesso cantano anche all'imbrunire o al buio e vengono confusi con l'usignolo.

Specie simili 

Presso i centri abitati di medio-bassa quota possono essere osservati in primavera ed estate altri piccoli passeriformi simili al Pettirosso, quali il Codirosso spazzacamino, il Codirosso e l'Usignolo (Luscinia megarhynchos). Quest'ultimo, grande come un passero e di forme più slanciate rispetto al Pettirosso, è caratterizzato da un piumaggio bruno uniforme con coda castana; il forte e melodioso canto, emesso anche di notte, è molto noto.
Il Codirosso (Phoenicurus phoenicurus), grande quanto il Pettirosso, è caratterizzato dalla coda rossastra spesso agitata in modo frenetico e dal piumaggio più chiaro di quello del congenere Codirosso spazzacamino; il maschio è molto vistoso: fronte bianca, gola nera, petto rossiccio e dorso grigio.


Cultura popolare 

Secondo una leggenda il pettirosso si sarebbe insanguinato il petto tentando di rimuovere con il becco la corona di spine che circondava la testa di Gesù Cristo sulla croce. Per questo motivo il petto sarebbe rimasto macchiato di rosso.[1]

Il pettirosso, antico simbolo dell’anno nuovo, è colui che facilita il passaggio dall’inverno alla rinascita. Ecco anche perché una credenza di origine romagnola associa la migrazione dei pettirossi all'arrivo della neve.

 

 

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