Il cuculo (Cuculus canorus Linnaeus, 1758) è un uccello della famiglia Cuculidae[1]. Prende il nome dal suo verso caratteristico "cu-cu" (in alcune regioni il nome popolare è cucco, oppure in lingua piemontese "cucu").
Il cuculo è lungo circa 30–35 cm, ha un'apertura alare di 55–60 cm e pesa 70-160 g. Il piumaggio è sull' azzurro nella parte superiore, mentre nella femmina talvolta può essere rossiccio. Nella parte inferiore è più chiaro con strisce trasversali scure. Possiede zampe corte, ali lunghe e sottili alla fine, coda lunga, più grossa alla radice.
Il cuculo è diffuso in Eurasia e in Africa. Sverna in Africa meridionale mentre nidifica in Europa e in Africa settentrionale.
Vive praticamente in ogni ecosistema, preferisce comunque i boschi, specialmente luminosi e con un ricco sottobosco, di collina e pianura.
Il cuculo è noto per la sua peculiare caratteristica del parassitismo di cova. Esso consiste nel deporre il proprio uovo all'interno del nido di altri uccelli (una cinquantina di specie di Passeriformi, maggiormente cannaiole, capinere, forapaglie, ballerine ed averle). La femmina depone un solo uovo in ogni nido da aprile in poi per un totale di circa 15-20. Le uova somigliano molto a quelle della specie "ospite". Alla schiusa (che di norma avviene dopo circa 12 giorni), il piccolo del cuculo, con l'aiuto del dorso, si sbarazza delle altre uova presenti nel nido e non ancora schiuse, presentandosi quindi nel nido come l'unico ospite. I genitori adottivi vengono ingannati da questo comportamento e nutrono il cuculo come se fosse un proprio nidiaceo per 2-3 settimane. La prima osservazione di questo modo curioso di agire è riportata da Aristotele circa 2300 anni fa, ma la spiegazione completa e dettagliata di questo comportamento la si deve al medico inglese Edward Jenner. In Francia questo comportamento del cuculo ha portato alla nascita del termine "cocu" per indicare una persona il cui partner sia infedele. Con il medesimo significato in Inghilterra si usa il termine "cuckold", derivato dal francese "cocu" più il suffisso peggiorativo -ald. In lingua friulana il termine "lâ cuc" significa andare a vivere a casa della moglie. Recentemente si è scoperto che i cuculi, dato che non devono occuparsi dei piccoli, migrano nei quartieri di svernamento subito dopo aver deposto le uova.
Il cuculo mangia insetti vari, bruchi (come la processionaria), molluschi e ragni.
Cuculus canorus ha quattro sottospecie[1]:
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