*CAVALIERE d’ITALIA   -  HIMANTOPUS HIMANTOPUS*

Uccello di medie dimensioni, appartenente all’ordine dei caradriformi, alla famiglia dei caradridi ed alla sottofamiglia dei recurvirostridi; presenta una lunghezza totale di circa 38 cm , una apertura alare di circa 52 cm ,becco nero, sottile e dritto di 6,4 cm un peso di circa 170 gr, con l’iride bruno rossastra.

Facilmente riconoscibile, si distingue subito per le lunghe zampe rosse-rosate che in volo sporgono quasi completamente dalla corta coda bianca, e per la livrea a colori  bianco  e nero contrastanti; il becco, lungo e dritto e le zampe rosse sono i due principale elementi che lo distinguono, senza possibilità di errori, dalla avocetta;presenta un leggero dimorfismo sessuale ed anche una leggera differenza fra l’abito estivo ed invernale;il maschio in estate ha nuca e vertice neri con la regione dorsale  e copritrici alari nero lucente ed il resto del corpo bianco 

mentre in inverno la nuca ed il vertice diventano grigiastre ed il nero del mantello perde la sua lucentezza; la femmina è simile al maschio nell’abito invernale , ma non ha solitamente tracce nere sulla nuca e sul capo; 

Specie tipica delle acque basse di lagune salmastre,delle zone inondate,delle risaie e marcite, e delle zone di bonifica recente; nelle nostre zone ha iniziato a colonizzare ,all’inizio degli anni  ottanta, le vasche di decantazione degli zuccherifici con particolare predilezione per le aree che costituivano le zone di riporto dei materiali di scarto della lavorazione della barbabietola;

L’alimentazione è composta prevalentemente  da invertebrati, catturati nelle acque calme e basse, per mezzo del lungo becco; durante la ricerca del cibo rimane immerso con le zampe nell’acqua fino alla tibia;la dieta si compone comunque di organismi acquatici e dei vari stati larvali degli insetti;

L’ambiente in cui ha luogo la nidificazione è costituito da zone limose-sabbiose che si ergono se pur di poco su bassi chiari ; qui costruisce un nido con erbe,piccoli ramoscelli,alghe,conchiglie e detriti vari; sul piccolo cono viene realizzata una piccola depressioni in cui vengono deposte ,tra la fine di aprile e la prima decade di maggio, solitamente 4 uova che vengono covate da entrambi i genitori per un periodo di 23-25 giorni;

i nidiacei nascono ricoperti di piumino che sul dorso è color camoscio e nelle parti inferiori biancastro; sulla testa e lungo il corpo sono rigati e screziati di bruno scuro; i nidiacei lasciano il nido poco dopo la schiusa e vengono curati assiduamente da entrambi i genitori fino all’involo che avviene dopo circa 30 giorni; una sola covata annua. 

Durante lo svezzamento dei piccoli ,in presenza di un predatore ( ma anche di un fotografo!),  attuano parate ostentative , con voli e picchiate di minaccia verso l’intruso emettendo forti grida di allarme mentre i piccoli restano rannicchiati sul terreno in posizione mimetica o ben nascosti al riparo dei ciuffi di erba circostanti; la parata continua a terra con saltelli,tenendo un’ ala  o una zampa penzolante fingendo di essere feriti e cercando di allontanare il predatore dalla zona dei piccoli;

E’ sicuramente la specie che negli ultime decenni ha presentato la più forte espansione nel territorio di riferimento dell’oasi; nel corso dell’inverno scorso due individui hanno svernato per la prima volta all’oasi

 

 

NOTA DEL "WWF"

Con le nuove zone umide è divenuto massicciamente presente nell’area (secondo Tinarelli R. nel periodo 2000-2002 hanno nidificato, compresa l’A.F.V. Castellina, 100-135 coppie, il 10% della popolazione regionale), nel 2005 vi erano circa 40 nidi, nel 2006 una trentina, nel 2007 e nel 2008 una ventina, nel 2009 una quarantina, è presente in primavera (max 197 il 16/04/’04) e estate (max 285 il 19/08/’05), ancora 17 il 5/09/’06 e 4 il 10/10/'08, due individui sono stati insolitamente osservati già il 24/2/03 e il 6/3/06, 3 individui sono rimasti fino al 6/12/'08, 2 fino all'8/12/'08, 1 durante tutto l'inverno 2008-2009: osservato fino al 7/02/'09, 3 fino al 17/12/'09, 2 fino al 12/02/'10.