L'assiolo o assiuolo (Otus scops Linnaeus, 1758) è il più piccolo strigide europeo dopo la civetta nana; raggiunge appena le dimensioni del merlo.


Descrizione 

Lunghezza: 18-21 cm; apertura alare 47-55 cm; ala 14,4-16,2 cm; coda 6,7-7,5 cm; tarso 30 mm; becco 17-19 mm; peso 56-102 g. L'aspetto è annoverato tra glistrigiformi meglio definibili. L'impressione delle proporzioni e delle dimensioni di questa specie dipende ampiamente dalla posizione dei cornetti: minuscole, fanno sembrare lo strigiforme piccolo, tarchiato e con la testa grande (in questo modo potrebbe essere confuso con la civetta). Con le orecchie pelose pienamente rialzate e non sempre evidenti, il gufide sembra invece magro, con la testa piccola e più grande di quello che veramente è. Rispetto alla Civetta è più allungato e ha il capo più piccolo e più appiattito. L'assiolo ha un piumaggio finemente vermicolato e macchiettato di bruno grigiastro, che va dal grigio al marrone castagna sotto le ali con diverse chiazze bianche evidenti sul dorso. Il suo portamento è molto elegante. Gli occhi hanno un'iride color arancione tendente al giallo. Nella parte inferiore del corpo si trovano strisce nere che colpiscono.

Biologia 

Questo rapace vive di norma solitario, talora in piccoli gruppi. L'assiolo è un uccello attivo soprattutto di notte con un profilo di attività di due fasi. Il punto principale della sua attività raggiunge il culmine prima di mezzanotte. Tra le 0 e le 2 viene attivata perlopiù una fase di pausa. Al tramonto o poco dopo il gufo termina la sua fase di pausa, alle prime luci dell'alba si ritira nel suo rifugio sempre ben riparato e trascorre la giornata di solito senza particolare movimento. Frequenti pause di pulizia interrompono questo periodo di calma, solo raramente sono stati tuttavia osservati veri e propri bagni di sole o di sabbia.

Il volo di perlustrazione diretto è quasi senza rumore. Anche in questo modo si distingue in maniera evidente dalla civetta nana, il cui volo si svolge sempre a forma di onda. In situazioni di minaccia l'assiolo assume una posizione in alto, mimetizzandosi.In tale posizione restano immobili per lungo tempo e lasciano che il nemico potenziale si avvicini. Solo dopo spiccano il volo, cambiando posto e riassumendo immediatamente la postura mimetica. In mancanza di possibilità di fuga, il piccolo gufo mostra una varietà di atteggiamenti aggressivi, come soffiare, far battere il becco o sgranare gli occhi in modo asincrono, che possono sfociare in attacchi diretti con artigli e becco.

Voce 

Il canto dell'assiolo è inconfondibile: è un "djü" o "chiù" (che gli ha valso lo stesso nome) non particolarmente forte, un po' nasale e quasi sempre monosillabico quasi come fosse una sonda, che spesso viene ripetuto per ore con un intervallo che va dai due ai 3,5 secondi. A volte alla nota principale viene preceduto un suono iniziale, tanto che il richiamo appare bisillabico. Il richiamo del rospo ostetrico al contrario sembra un "ü" senza modulazione e sembra più chiaro. Assomiglia vagamente allo scampanellare degli animali da gregge. Poiché l'assiolo muove il capo durante il canto, è difficile da localizzare in base ai suoi richiami. L'attività di canto comincia poco dopo il tramonto e finisce all'alba; dopo mezzanotte l'attività di richiamo diminuisce chiaramente per una o due ore. Le femmine e i maschi cantano spesso in duetto, la femmina chiama con un'intonazione un po' più alta e un po' meno regolarmente del maschio. In caso di disturbo soprattutto vicino alle caverne si può essere colpiti con il becco, in una maniera singolare tipica dei gufidi.

Nella banca dati seguente (in lingua tedesca) si possono sentire due maschi con una caratteristica vocale diversa. Il primo canto è caratterizzato da un canto mezzo vocalizzato, nel secondo questo manca. La seconda sequenza di richiamo è più tipica della forma denominata. Nello sfondo si sente in lontananza un secondo segnalatore.

Riproduzione

Gli assioli seguono un matrimonio stagionale monogamo. Anche in caso di precoce perdita di partner un nuovo accoppiamento avviene solo raramente. Gli uccelli sono già maturi sessualmente all'età di 10 mesi. Poiché nidificano nelle caverne, gli assioli covano soprattutto nei buchi degli alberi, occasionalmente utilizzano anche cavità di rupi ed edifici. Raramente sono state constatate anche nidiate in vecchi nidi di gru e di gazze.

Uovo 31,2x27 mm. La covata, che consiste più che altro di tre o cinque uova viene deposta solo dalla femmina. La femmina le cova per 25 giorni e dopo la schiusa i piccoli scivolano fuori dopo circa 21-22 giorni e vengono curati in genere da entrambi i genitori. Già a 40 giorni sono capaci di cacciare autonomamente delle prede, ma vengono curati dai genitori per altri 20 giorni. Dopodiché ne abbandonano il territorio.

I maschi e le femmine usano, anche durante la cura della prole, solo piuttosto raramente lo stesso albero per dormire e il contatto corporeo nella fase di calma non è stato osservato al di fuori della stagione degli accoppiamenti. Durante il periodo di cova e di nutrimento è compito soprattutto del maschio tenere d'occhio il luogo di covata. I pulcini riposano perlopiù stretti gli uni agli altri su di un ramo nei pressi immediati del tronco.

Alimentazione 

L'assiolo è soprattutto un cacciatore di insetti. Le cicale, le cavallette e i maggiolini sono fra le sue prede prevalenti. Inoltre si nutre anche di lombrichi. Tra le prede vi sono solo in misura minore uccelli e rospi e solo raramente caccia i topi ed altri piccoli mammiferi.

La preda viene adocchiata da una posizione bassa e sbattuta a terra. Solo raramente caccia durante il volo o da terra. Non è ancora noto con quale tecnica di caccia attacchi gli uccelli.

Spostamenti 

Nella maggior parte del suo territorio di espansione l'assiolo è un uccello migratore con territori di svernamento nelle savane boschive o arbustive a sud del Sahara. I giovani uccelli cominciano dalla metà di agosto con la migrazione e a fine settembre la migrazione di tutti gli uccelli è conclusa. Popolazioni meno consistenti inSpagna meridionale, Italia meridionale e Grecia meridionale svernano nel territorio di cova. La sottospecie cyprius sembra essere interamente un uccello stanziale. Dai territori di svernamento gli assioli tornano non prima della fine di marzo nei loro territori di cova, perlopiù tuttavia nella seconda metà di aprile. Anche le sottospecie extra-europee sono in maggioranza migratori a lungo raggio con territori di svernamento in Africa orientale. Il volo assomiglia in particolare a quello dei gufi.

Distribuzione e habitat 

I punti principali dell'espansione dell'assiolo sono lungo il Mar Mediterraneo con concentrazioni in Spagna, Croazia e in Turchia. Diffusa a macchia di leopardo è anche la popolazione in Francia e Italia. Anche in Africa del Nord lo si può trovare a macchia di leopardo, in Libia ed Egitto manca completamente. In Europa centrale le sue popolazioni raggiungono il confine settentrionale, la popolazione è perciò rada nell'insediamento. In Svizzera la popolazione, un tempo piuttosto diffusa, è ora quasi completamente scomparsa dalla zona del Lago Lemano e dal Vallese centrale. Lo stesso dicasi della specie in Austria, dove popola soltanto alcuni ambienti di bacino nella Stiria meridionale e in Carinzia meridionale. In Germania ogni anno se ne osservano nei periodi di cova (soprattutto in Baviera), ma finora non è stata provata alcuna covata.

L'assiolo è una specie termofila che predilige ambienti aperti, talvolta anche aridi. Uliveti, foreste di pini, piccole radure di frassini, boschi, campagne alberate, parchi e giardini, in pianura ed in montagna sino al limite del castagno, anche presso le abitazioni umane, ma anche cimiteri e in parte parcheggi sono habitat adatti. Nel territorio di espansione settentrionale si trova soprattutto nei declivi meridionali esposti al caldo o in climi di coltivazione vinicola. Non occupa, al contrario, foreste chiuse. Nei sei mesi dell'inverno europeo si trattiene nelle savane africane. Di giorno si rifugia su grandi alberi.

Tendenze della popolazione in Europa centrale 

L'Europa centrale si trova al margine settentrionale dell'ampio territorio di espansione di questa specie, per cui le popolazioni sono da sempre limitate in posizioni più vantaggiose perlopiù poste a sud. I territori di cova più a nord si trovavano in Alsazia, ma dal 1986 questi luoghi non sono più stati visitati. Tuttavia ogni anno (evidentemente per prolungamento della migrazione) si trovano voli occasionali anche nel cuore dell'Europa centrale, tanto che a volte non sono da escludersi covate anche nella valle del Reno e nei Land tedeschi meridionali. Come tutti i termofili, le specie insettivore sono crollate drasticamente dagli anni '60. Come cause sono state addotte la distruzione dello spazio vitale e la mancanza di prede per via sia dell'introduzione di biocidi che per la mancanza di prede. Vi si aggiunge anche la persecuzione e alte perdite di molti gufi nel traffico stradale. Anche il continuo peggioramento delle condizioni di vita nei terreni di svernamento contribuiscono alla diminuzione della popolazione di questa specie. Solo la popolazione dell'Ungheria mostra al momento una tendenza stabile, forse addirittura positiva. La popolazione totale di questa specie di gufi in Europa centrale non supera al momento 500 coppie. Questa specie è molto utile all'agricoltura ed è tra le specie protette ai sensi della legge 157/92[2]

Curiosità 


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