L'Albanella minore (Circus pygargus, Linnaeus 1758) è un uccello della famiglia degli Accipitridae.


Distribuzione e habitat 


L' Albanella minore è un uccello rapace, che occupa un areale abbastanza vasto, europeo, africano, asiatico. In Italia nidifica in primavera inoltrata in varie regioni del centro-nord, ma ne esistono delle colonie anche in Sardegna e nel Salento; i suoi habitat sono le zone collinari, ma con spazi aperti come terre coltivate o pascoli. Frequenta in riproduzione canneti, paludi, brughiere e campi alberati, zone steppose, savane e coltivi durante lo svernamento. Nel paleartico è specie nidificante e migratrice.

 

Identificazione

 

L'albanella minore è un rapace di medie dimensioni (lunghezza di circa 43 cm), con caratteristiche tipiche del genere di appartenenza Circus. È però più snello con coda sporgente e ali lunghe, strette e appuntite (tanto che sono visibili 4 "dita") Il volo è leggero, aggraziato e assai agile spesso radente al suolo e caratterizzato da serie di 5-6 battiti alternati a planate . Si posa a terra e sui cespugli, mostra costumi gregari. Il maschio adulto presenta una colorazione grigio scura con la "mano" nera così come la linea trasversale che attraversa il "braccio". Il grigio più scuro del corpo e delle copritrici contrasta con il grigio più chiaro delle copritrici primarie e delle secondarie. Il grigio della gola e del petto sfuma nel bianco striato di rossiccio del ventre e dei fianchi. Il sottoala presenta un'estesa macchia nera sulla punta delle ali, due barre nere sulle secondarie e le copritrici bianche densamente macchiate di rossiccio. Si ciba di prede varie, tra cui rettili, anfibi, piccoli uccelli e micromammiferi e insetti.

 

Stato di conservazione

È specie particolarmente protetta ai sensi della legge 157/92 [1]. A causa della scomparsa delle steppe naturali, la specie si è dovuta adattare a cacciare e a riprodursi quasi esclusivamente nei campi coltivati. Oggi, in quasi tutta Europa, la principale causa della diminuzione è la distruzione dei nidi, rigorosamente posati sul terreno, da parte dei mezzi meccanici impiegati nella mietitura; la progressiva restrizione degli areali di nidificazione e dei microambienti idonei espone sempre di più le coppie rimaste all'individuazione da parte di predoni e bracconieri. Altri fattori limitanti sono l'uso massiccio di pesticidi in agricoltura, che determina una scarsa disponibilità trofica, il bracconaggio, la predazione di uova e nidiacei (sia da parte di mammiferi sia di corvidi).

 

 

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