Fin dai tempi più antichi in mezzo a distese di canne palustri nidificavano le numerose specie di uccelli acquatici: gli anatidi, i rallidi, i limicoli. Le acque, rinnovate dai molti canaletti e dal Navile, ospitavano pesci, crostacei, anfibi e rettili in quantità tale da sfamare aironi, cormorani e svassi.
I falchi di palude e gli altri rapaci predavano micro-mammiferi ed altri piccoli animali che popolavano la palude. Vi si trovavano inoltre volpi, lepri ed altri mammiferi selvatici.
Quello di Bentivoglio (allora Ponte Poledrano) fu un territorio molto amato da Giovanni II Bentivoglio per le sue battute di caccia ma anche perché fonte di grande ricchezza grazie alle sue campagne, ai mulini che, nella seconda meta del '400, contribuirono ad aumentare il potere della Famiglia. Tutte le terre di proprietà della Famiglia dei Bentivoglio, scavati canali e asciugati terreni, si erano trasformate da paludi in proficue coltivazioni di alberi di noci, di pioppi bianchi e di canapa. Nel corso dei secoli che seguirono la caduta di detta dinastia queste terre tornarono allo stato primordiale. Solo trecento anni dopo i Pizzardi ridiedero vita a questo territorio dissodandolo, asciugandolo e liberandolo dalla "malaria". Alla morte di Carlo Alberto Pizzardi nel 1922 tutti i beni di famiglia vengono ceduti a titolo di donazione all'Amministrazione degli Ospedali di Bologna.
Gli anni novanta, del secolo passato, hanno visto una piccola ma sostanziale rivoluzione del paesaggio a nord di Bentivoglio, grazie all’erogazione di contributi comunitari nel 1998, quello che era un anonimo triangolo di campi è stato trasformato nell’area naturale protetta dell’Ex Risaia di Bentivoglio, conosciuta anche come l’Oasi della Rizza. Gli interventi di ripristino dell’ambiente naturale hanno permesso di ampliare e collegare tra loro quelli che erano relitti e piccoli frammenti di boschi, pioppeti abbandonati e ultime siepi sopravissute alle monocolture. Intorno a questi elementi sono stati piantati nuovi boschi e siepi e nella parte centrale del comprensorio è stata scavata la grande zona umida che caratterizza l’intera area. L’insieme degli interventi ha interessato più di 34 ettari di pianura, a cui si sono aggiunti altri ripristini ambientali, realizzati dai privati confinanti, facendo di questo complesso un’ampia area ricca di biodiversità, che interrompe le monocolture, capace di dare rifugio a fauna e flora e riequilibrio ecologico ai territori circostanti.
L'immagine della pagina a fronte, attraverso una vista aerea, evidenzia quella che normalmente intendiamo per Oasi di Bentivoglio "La Rizza" e suoi dintorni.
* Alcuni spunti informativi derivano dal Sito ufficiale di "Orizzonti di Pianura" : http://www.orizzontidipianura.it